venerdì 20 novembre 2009

TEATRI dal MARGINE 2009



Teatro Laboratorio Alkestis
Compagnia d’arte Circo Calumèt
Centro Studi Danza Animazione Arte Terapia


T E A T R I D A L M A R G I N E 2009

giornate di studio e spettacolo sulla poesia del corpo, della parola, dell’immagine


Cagliari, dal 4 al 13 dicembre 2009


Direzione artistica:
Andrea Meloni, Massimo Michittu

Direzione scientifica:
Vincenzo Puxeddu

Direzione organizzativa:
Sabrina Mascia

Segreteria organizzativa e amministrativa “sezione artistica”:
Michela Garau, Serena Vincenzi

Segreteria organizzativa e amministrativa “sezione scientifica”:
Angela Demuru

Ufficio stampa:
Stefania Siddi


Fund raising:
Stefania Mascia


Service:
Dubs


PRESENTAZIONE:

In tutte le civiltà, anche in quelle senza scrittura, molti, illustri e oscuri, provano il bisogno di esprimersi in versi, e vi soggiacciono: secernono quindi materia poetica indirizzata a se stessi, al loro prossimo o all’universo, robusta o esangue, eterna o effimera. La poesia è nata certamente prima della prosa. Chi non ha mai scritto versi? Uomo sono. Anch’io, ad intervalli, ‘’ad ora incerta’’, ho ceduto alla spinta: a quanto pare, è inscritta nel nostro patrimonio genetico.
cf. P.Levi, Ad ora incerta, Milano, Garzanti, 1990, (I ed 1984), p.7

Nella nostra società l’offerta e gli spazi di poesia sono molto marginali, eppure il bisogno comune di creare o procacciarsi materia poetica, di nutrirsi di parole per l’anima, come riconosce Primo Levi, sembrerebbe appartenerci profondamente.
Viviamo un tempo con un pieno di parole, ancor più d’immagini, ma la parola che spesso manca è proprio quella dei poeti.

La manifestazione Teatri dal Margine, giunta alla seconda edizione, è stata concepita proprio per offrire spazi a spettacoli, readings, esposizioni, proiezioni, incontri e momenti di studio che in qualche modo siano veicolo di argomenti e di esperienze culturali e sociali poco discussi e scarsamente diffusi.
L’edizione 2009 di “Teatri dal margine”, in particolare, è dedicata alla poesia, alla parola dei poeti, invocata ed evocante, forgiata nel silenzio e nelle ore di solitudine, “immaginifera”, numinosa, che infonde e genera, che rinnova.
Il margine, il luogo fisico o simbolico, individuale o sociale, che segna la separazione, che contiene l’allontanato, il rimosso, è strettamente legato alla poesia; il margine, infatti, è anche il contesto che secerne i linguaggi artistici e le relative opere, il tempo, sempre incerto, da cui nasce il bisogno di esprimersi attraverso la poesia per assegnare ai vissuti difficili un nome, un senso e un ordine nuovo.
L’obiettivo delle nostre giornate di spettacolo e di studio, che quest’anno si svolgeranno dal 4 al 13 dicembre, è di sensibilizzare l’opinione pubblica a un bisogno di poesia nel quotidiano, nel sociale, attraverso la testimonianza e il contributo di artisti e poeti che a diverso modo hanno saputo rielaborare in chiave universale e simbolica quelle esperienze in cui l’arte si confronta con il bisogno, con la ferita, con il conflitto, facendosi poesia.

Il programma di “Teatri dal Margine 2009”, in linea di continuità con la precedente edizione, è stato elaborato con l’intenzione di coinvolgere e mettere a confronto esperienze e linguaggi differenti.
Anche quest’anno, inoltre, è prevista una sezione scientifica che attraverso un convegno, proiezioni video e seminari presenterà alcune significative esperienze di arte per il sociale e la riabilitazione, ove i linguaggi artistici sono impiegati nei processi di aiuto alla persona in contesti detentivi, educativi e clinici.

PROGRAMMA

Spettacoli & Readings

4, 5, 8, 9, 10 dicembre
ore 21,00
Teatro Laboratorio Alkestis
Rovesci d'amore
con Sabrina Mascia, Andrea Meloni, Elisabetta Piras
costumi Stefano Carboni
opere sceniche Simone Dulcis
coreografie Elisabetta Piras
parole e regia Andrea Meloni

In quest'epoca di mercificazione e spettacolarizzazione dei sentimenti abbiamo sentito con forza e responsabilità il bisogno
di avvicinarci al tema dell'amore per tentare d'indagarne la complessità, i contrasti, i lati più ruvidi.
Sentimento vasto, l'amore, carro nomade che attraversa e trasporta, che innalza e inabissa;
tessuto pregiato ricco d'intrecci d'oro, di filigrane d'argento e di rovesci non meno preziosi.
L'amore, appunto, nelle sue infinite manifestazioni di luci e ombre, di seta e lame, è l'argomento portante di "Rovesci d'amore"
nuova produzione del Teatro Laboratorio Alkestis, liberamente ispirata al mito di Arianna e Teseo.

6 dicembre
ore 18,00
Compagnia d'arte Circo Calumèt
Ad ora incerta
con Andrea Meloni
e la partecipazione di Giovanni Pasquero Elia e Gigi Picciau

Incontro in rosso, di vino e poesia. Il rosso della terra, delle forze vitali. Incontro di uomini e donne per il gusto
di stare insieme, del buon vino, delle parole dei poeti. Incontro all'ora calma dei racconti al camino, dell'intimità
sussurrata, dei gesti centellinati. All'incontro intervengono Giovanni Pasquero Elia dell'Azienda Agricola "Paitin"
di Neive (CN) e Gigi Picciau, Presidente del Consorzio di Tutela dei vini DOC di Sardegna.

11 dicembre
ore 21,00
Carovana SMI
Corpo inverso
ri-tratti di performance preesistenti
con Ornella D'Agostino
e la partecipazione di Rita Spadola

Se la poetica del gesto produce associazioni visuali al margine di significati traducibili, esplicitare i percorsi
che muovono l'immagine corporea sarebbe come dar parola al mare. Ci esponiamo all'instabilità dei mutamenti
imprevisti del vagare dell'anima che frange contro i limiti del linguaggio, del giudizio, e della necessità.
La parola non basta per orientarci nel viaggio esistenziale, ma attrae il "corpo inverso" alla concatenazione
logica dei significati.

12 dicembre
ore 17,30 e ore 21,30
Giovanni Lindo Ferretti
Bella gente d'Appennino
con Giovanni Lindo Ferretti - voce e parole
e Ezio Bonicelli - violino

Spettacolo per voce e violino, dove le parole, pregne di sudore e storia lunga secoli, sono recitate, salmodiate e a volte cantate.
"Bella gente d'Appennino" è il seguito ideale di "Reduce", libro prima e spettacolo poi, ispirato dal ritorno a casa
e dall'inevitabile riscoperta di sé stesso; reduce come gli antenati andati in guerra anni prima e attesi per anni
dalle loro donne; reduce come chi, dopo anni, si trova a fare i conti con il proprio rinnovato pensiero.
Il nuovo spettacolo è arricchito nei testi, per la maggior parte inediti, da riflessioni personali sulla vita di montagna,
i boschi, gli animali, la transumanza e le celebrazioni recitate.


13 dicembre
0re 20,00
Teatro Valdoca
Un niente più grande
con Mariangela Gualtieri - voce e parole

Ho imparato a memoria i versi che ho scritto in questi due anni e con essi darò vita a quello che mi piace chiamare "rito sonoro".
Quando la poesia viene dalla musica, nella sua ritmica e melodia, davanti ad un pubblico partecipe che se ne nutre, allora
a volte le parole si dinamizzano e manifestano la loro efficacia. A questo servivano i riti, a rendere appunto attivi i simboli.
E quali simboli abbiamo, più cari, più necessari delle parole?
"Rito sonoro" indica anche quanto la cosa sia fatta insieme, dal poeta e dal pubblico in ascolto, secondo un capogiro di forze
che può saldare tutti in un unico respiro. Sentiamo bene ora quanto sfinite e logore siano le parole dalla nostra lingua:
con UN NIENTE PIU' GRANDE vorrei dire che forse è tempo che poeti e filosofi ricarichino parole troppo sgonfie e rendano
di nuovo possibile il ragionar d'amore, atto di cui non possiamo fare a meno.

Conferenza
11 dicembre
ore 17,30
Centro Studi Danza Animazione Arte Terapia
Corpo poetico e competenze emotive
relatori:
prof. Alessandro Pontremoli - "Dalla parola alla carne e ritorno: problematiche estetiche tra la danza, il teatro e la terapia"

dott. Vincenzo Puxeddu - " Il movimento, l'immagine, la parola e lo sviluppo delle competenze emozionali"

chairman: Andrea Meloni


Seminario
12 dicembre
ore 9.30/16.30
Centro Studi Danza Animazione Arte Terapia
Le parole del corpo: movimento poetico ed emozione
a cura del dr. Vincenzo Puxeddu e della dr.ssa Francesca Lilliu (danzamovimentoterapeuta APID)

A partire dalle più recenti visioni della neuro-psicologia (neuroni specchio, concetto attuale di empatia e di emozione) possiamo riscoprire
il senso dell'intelligenza che caratterizza le nostre esperienze di movimento, le quali, proprio perché "in-corporate", consentono di integrare
una conoscenza profonda di noi e del mondo. Una conoscenza talvolta implicita, ma non per questo meno presente come guida delle nostre
scelte e delle nostre esperienze. Le immagini e la parola che nasce dal movimento possono sviluppare la consapevolezza di noi
e dei nostri vissuti; il corpo viene allora riscoperto come risorsa, elemento centrale nello svilupo delle competenze emotive.

Esposizioni
4/13 dicembre
ore 18.00/21.00
Compagnia d'arte Circo Calumèt
Vĭātŏr - opere pittoriche di Simone Dulcis
Marginali realtà - opere fotografiche di Stefano Fanni

domenica 8 novembre 2009

LABORATORIO-GIARDINO per i teatri di nuova generazione


Con questo 2009 sono 18 anni che faccio il mestiere dell’attore e sento un gran bisogno di celebrare la mia matura età professionale dedicandomi al teatro con rinnovato spirito di passione, di ricerca e di servizio. Dedicarmi al Teatro, con particolare riferimento a quello contemporaneo, per me è come occuparmi di un giardino, un giardino del mondo, purtroppo sempre meno frequentato e non sempre capace di produrre frutti che sappiano dare alla comunità degli spettatori un nutrimento culturale profondo, diffuso. Il teatro della cosiddetta “ricerca” nella maggior parte dei casi rischia di fossilizzarsi in un’eterna incompiuta. I teatri d’avanguardia, escluse le rare “eccellenze”, confondono l’essenzialità del “teatro povero” con la sciatteria e l’approssimazione, si appoggiano a nuove drammaturgie che fanno rimpiangere i classici, procedono nel senso del progetto di produzione piuttosto che del processo creativo e, inoltre, sono molto autoreferenziali, ovvero si riferiscono a un pubblico troppo ristretto, composto da addetti ai lavori, da conoscenti e da persone con velleità artistiche che del teatro avrebbero voluto essere protagonisti piuttosto che spettatori. La stessa formazione degli attori e dei registi a volte appare scarsa, se non assente. Non si parli poi dei direttori artistici, un tempo operatori culturali, oggi trasformati dal sistema dei contributi pubblici in veri e propri manager d’azienda. E delle compagnie, che dire? Che fine hanno fatto le compagnie d’arte? Oggi è un continuo vai e vieni di scritturati a progetto e gli spettacoli nascono e muoiono in breve tempo. Se poi si entra nel merito della politica culturale messa in atto dalla Regione Sardegna, scopriamo che le cause e le responsabilità sullo stato del teatro contemporaneo si allargano a dismisura.
Ci tengo a precisare che tali valutazioni critiche non sono assolute, meriterebbero i dovuti “distinguo” e approfondimenti, e non sono finalizzate ad una mera distruzione dell’esistente (di cui, tra l’altro, faccio parte), ma semmai intendono attivare in me, per quel che mi compete, un’assunzione di responsabilità e una presa in carico d’impegni a favore del teatro da cui in questi 18 anni ho certamente ricevuto più di quanto ho dato.


Su questa assunzione di responsabilità nasce la mia proposta di LABORATORIO-GIARDINO per i teatri di nuova generazione. L’esperienza ha preso avvio al Teatro Alkestis il 19 ottobre 2009 e si concluderà il 7 giugno 2010. Il nucleo dei partecipanti è costituito da persone che a diverso titolo e in diverse fasi hanno conosciuto, stimato, stimolato e incoraggiato la mia vita teatrale. Per esse provo un sentimento di fiducia e di profonda riconoscenza, e con esse intendo effettuare un processo di sensibilizzazione al linguaggio teatrale e di formazione del pubblico.
In questo blog, saranno pubblicati i documenti che di volta in volta produrranno i partecipanti del LABORATORIO-GIARDINO e saranno graditi gli eventuali commenti e contributi di tutti i lettori.
La prima domanda che ho sottoposto ai partecipanti del LABORATORIO-GIARDINO è: Cos’è per te il teatro?
In attesa dei primi riscontri, ringrazio tutti coloro che hanno aderito e che aderiranno a questo processo di diffusione e di rinnovamento della cultura teatrale.
Andrea Meloni